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Simulatore di manovra: uomo a mare a motore – guida pratica per il recupero e l’addestramento

Guida completa al simulatore di manovra per il recupero dell’uomo a mare su imbarcazioni a motore

Perché usare un simulatore di manovra per gli scenari di uomo a mare?

Il recupero di un uomo a mare è una delle emergenze più critiche per equipaggi diportistici e professionali. L’evento combina fattori ambientali (vento, corrente, onde), limitazioni della barca a motore e risposta umana sotto stress. Un simulatore di manovra consente di ripetere scenari variabili in condizioni controllate, migliorando la prontezza, la comunicazione a bordo e la capacità di scelta della manovra più sicura ed efficace.

Obiettivi formativi del simulatore

Competenze tecniche

Imparare a riconoscere e mettere in pratica le manovre più idonee su imbarcazioni a motore: arresto sicuro, avvicinamento, posizionamento della barca rispetto alla persona in acqua, utilizzo del verricello e della scaletta, gestione del motore e della trasmissione per evitare il rischio di elica.

Competenze non tecniche

Sviluppare leadership, comunicazione, assegnazione dei ruoli, gestione dello stress e mantenimento della situazione di consapevolezza. Il simulatore permette di migliorare il coordinamento tra coxswain, timoniere e personale a bordo.

Tipologie di simulatori per scenari uomo a mare

Simulatori desktop e software di navigazione

Soluzioni a basso costo che riproducono carte, GPS, condizioni di vento e corrente. Ottimi per capire strategie di rotta, uso della funzionalità MOB dei chartplotter e decision-making.

Simulatori dinamici e di cockpit

Postazioni con comandi reali (volante, manetta, strumenti) che simulano la risposta della barca. Consentono di provare manovre di recupero realistiche compresa la sensibilità del timone e della propulsione.

Simulatori full-mission e realtà virtuale

Ambienti immersivi con scenari complessi (scarsa visibilità, notte, vento sostenuto, corrente). Ideali per addestrare equipaggi completi e valutare la performance sotto carico psicologico.

Progettare uno scenario di simulazione: variabili essenziali

Condizioni ambientali

Vento (direzione e intensità), corrente, stato del mare (altezza onde), visibilità (nebbia, notte), temperatura dell’acqua (rilevanza del rischio ipotermia).

Caratteristiche dell’imbarcazione

Lunghezza, tipo di scafo, posizione dei comandi, capacità di manovra a bassa velocità, presenza di protezioni elica, scala di risalita e attrezzature di recupero.

Profilo dell’equipaggio

Numero di membri, esperienza, formazione precedente, ruoli e leadership a bordo: scenari possono variare da equipaggio singolo a team completo.

Posizione del casuslty

Distanza dalla barca, agitazione della persona in acqua (dinamica vs passiva), presenza di indumenti pesanti o galleggianti, uso di supporti di salvataggio.

Procedure operative raccomandate nel simulatore

Azioni immediate (prima manovra)

– Identificare e segnalare: urlare “Uomo a mare!” e puntare continuamente verso la persona.
– Lanciare un supporto galleggiante (boa, salvagente con sagola) immediatamente.
– Assegnare un osservatore fisso che mantenga contatto visivo.
– Attivare la funzione MOB del GPS/chartplotter o segnare la posizione sul dispositivo.
– Inserire la chiave elettronica di sicurezza (kill cord) se presente e predisporre l’arresto motore.

Controllo del mezzo e scelta della manovra

La scelta della manovra dipende dalla dimensione della barca, dalle condizioni meteo e dalla posizione del soggetto. Nel simulatore è utile provare più opzioni e confrontare tempi e margini di sicurezza.

Williamson turn

Manovra utile per navi più grandi che devono tornare lungo la stessa rotta. Consente di riportare il mezzo in corrispondenza del punto di caduta ma richiede spazio e tempo; meno adatta a piccole imbarcazioni veloci.

Quick Stop (arresto rapido)

Per barche a motore leggere: ridurre gas, staccare la marcia e usare la propulsione inversa per arrestare la barca vicino al punto di caduta. Richiede controllo preciso del timone e conoscenza della risposta dell’elica.

Manovra in “giro stretto” o “andamento controvento”

Avvicinamento circolare con la persona sull’asse di rollio opposto per creare un’area più calma. Utilizzata quando è necessario mantenere la vicinanza ripetutamente per tentativi di recupero.

Avvicinamento finale e recupero

– Portare la persona sul lato **lee** (lato sottovento) quando possibile per ridurre scivolamento e rischio di essere spinti sotto la barca.
– Arrestare il motore prima di effettuare il recupero ravvicinato per eliminare il rischio delle eliche; utilizzare il kill switch.
– Avere a portata di mano bozzelli, ganci di recupero, imbracature o trampolini.
– Usare scale o passerelle per facilitare la salita della persona; in caso di incapacitazione, predisporre un’imbracatura di recupero o un verricello.
– Assicurarsi che la persona abbia una via di uscita dalla zona di elica e che la barca sia immobilizzata.

Attrezzature e tecnologie da simulare

Dispositivi di segnalazione e localizzazione

– Funzione MOB del chartplotter/GPS.
– AIS MOB e trasmettitori personali (AIS-SART o PLB con capacità AIS/DESC).
– VHF con chiamata di emergenza e DSC.

Equipaggiamento di bordo

– Salvagente anulare con sagola lancabile, boe con luci, lampade stroboscopiche.
– Scaletta a mano, ganci di recupero, imbracature, paranco o verricello.
– Guanti, coperte termiche, kit ipotermia.

Costruire una checklist per il recupero (da usare nel simulatore)

Checklist immediata

– Segnalare e puntare, mantenere visibilità.
– Lanciare supporto galleggiante con sagola.
– Attivare funzione MOB su strumenti.
– Assegnare ruolo osservatore.
– Ridurre velocità, mettere in folle o neutral.

Checklist avvicinamento e recupero

– Scegliere il lato di recupero (lee).
– Arrestare motore prima dell’ultima fase.
– Usare attrezzature di recupero già predisposte.
– Recuperare a bordo con assistenza, coprire la persona con coperta termica immediatamente.
– Valutare stato di coscienza e respirazione, chiamare soccorsi se necessario.

Valutazione e metriche nel simulatore

Per rendere l’esercitazione efficace, stabilire metriche misurabili:
– Tempo di reazione (dal momento della caduta alla segnalazione).
– Tempo per lancio del supporto galleggiante.
– Tempo per attivazione MOB sul navigatore.
– Tempo totale per arresto barca e vicinanza sicura.
– Distanza minima raggiunta dalla persona (margine di sicurezza).
– Percentuale di successo del recupero senza danni.
– Qualità della comunicazione e assegnazione dei ruoli (valutazione soggettiva).

Scenari avanzati da simulare

Notte e scarsa visibilità

Simulare luci, riflessi, e funzione lampade notturne; lanci di boa luminosa e orientamento con GPS diventano cruciali.

Vento forte e corrente contraria

Valutare come la corrente sposti la persona e come compensare durante l’approccio; testare l’uso di drift e motore inverso.

Persona incosciente o intrappolata

Addestrare procedure per recupero medico, stabilizzazione a bordo, uso di imbracature e comunicazione con capitaine dei soccorsi.

Fattori umani e psicologici nel recupero

In una reale emergenza, lo stress altera percezione del tempo e la capacità di comunicare. Il simulatore deve includere elementi di distrazione, ruoli conflittuali e stressor ambientali per allenare la resilienza operativa. Esercizi ripetuti migliorano la decision-making sotto pressione e riducono gli errori critici.

Errori comuni e come correggerli in addestramento

Non assegnare un osservatore fisso

Senza un occhio fisso si perde la traccia della persona. Nei simulatori, penalizzare l’assenza di riferimento visivo.

Avvicinarsi troppo velocemente

Uno degli errori più frequenti: azzerare la velocità troppo tardi. Simulare la sequenza arresto/manovra in condizioni diverse fino alla perfetta sincronizzazione.

Recuperare senza immobilizzare motore

Rischio di contatto con elica: esercitare ripetutamente lo spegnimento totale dei propulsori prima del recupero.

Integrazione del simulatore nella formazione a bordo

Usare il simulatore come parte di un percorso formativo che include teoria, esercizi pratici in acqua e drill reali. Un buon programma alterna:
– Sessioni su software per tattica e navigazione.
– Postazioni dinamiche per pratica di manovra.
– Esercitazioni in mare con condizioni di sicurezza per consolidare l’apprendimento.

Normativa, responsabilità e buone pratiche

Le normative locali prevedono l’obbligo morale e spesso giuridico di prestare assistenza a chi è in difficoltà in mare. La formazione con simulatore di manovra riduce la probabilità di errori che possono comportare responsabilità. Documentare le esercitazioni, i verbali di addestramento e le revisioni delle procedure è buona prassi.

Manutenzione del piano di addestramento e aggiornamento

Rivedere regolarmente gli scenari del simulatore per includere nuove tecnologie (AIS-MOB, PLB), aggiornare le procedure e integrare le lezioni apprese da incidenti reali. Tenere sessioni di refit annuali per valutare competenze e introdurre scenari rari ma critici.

Checklist rapida per il trainer del simulatore

Prima della sessione

– Definire obiettivi e metriche.
– Preparare variabili ambientali.
– Assegnare ruoli e scenari.

Durante la sessione

– Monitorare tempi e azioni chiave.
– Inserire imprevisti per testare reattività.
– Registrare tutto per il debriefing.

Dopo la sessione

– Debriefing strutturato con feedback oggettivo.
– Confrontare performance su metriche.
– Pianificare esercitazioni correttive.

Conclusioni e raccomandazioni pratiche

Un simulatore di manovra mirato al recupero uomo a mare su imbarcazioni a motore è uno strumento essenziale per ridurre i rischi in mare. Consente di sperimentare e consolidare manovre, decisioni e procedure che, in condizioni reali, richiedono rapidità ed efficacia. I punti chiave da ricordare e allenare sono:
– reazione rapida e lancio immediato del supporto galleggiante;
– mantenimento del contatto visivo;
– attivazione dei sistemi di localizzazione (MOB, AIS);
– scelta e pratica delle manovre più adatte alla propria imbarcazione;
– arresto motore prima del recupero ravvicinato;
– addestramento ripetuto e debriefing per correggere errori.

Implementare esercitazioni regolari, documentate e variate nei simulatori (desktop, dinamici e VR) migliora la sicurezza a bordo e la probabilità di un recupero efficace. Il successo dipende non solo dalla tecnica ma dalla preparazione mentale e dalla capacità di lavoro di squadra, tutti aspetti che un buon programma di simulazione può e deve sviluppare.

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