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Uso corretto di compasso e squadretta nautica: guida pratica per la navigazione su carta

Uso corretto di compasso e squadretta nautica: guida pratica e consigli

Introduzione

Per chi naviga a vela o a motore, il saper usare correttamente il compasso e la squadretta nautica sulla carta nautica è una competenza fondamentale. Anche nell’era del GPS, la navigazione tradizionale rimane una risorsa essenziale in caso di guasto elettronico, e aiuta a comprendere i principi della rotta, del rumbo e delle distanze. Questa guida spiega passo passo come impiegare gli strumenti, errori comuni da evitare, esercizi pratici e suggerimenti per la manutenzione.

Strumenti e terminologia base

Il compasso (divisore)

Il termine comune per l’attrezzo utilizzato sulle carte è spesso compasso, ma più precisamente si tratta di un divisore o di un compasso nautico. È composto da due punte metalliche collegate da una cerniera. Serve per misurare distanze sulla carta trasferendole dalla scala della carta alla scala graduata o alla barra di scala della carta.

La squadretta nautica e gli strumenti ausiliari

La squadretta nautica è uno strumento trasparente con angoli ben definiti (di solito 45° e 90° o 30° e 60°) usata per tracciare linee parallele e per riportare angoli tra la rotta e il reticolo delle coordinate o la rosa dei venti. Spesso si usano in coppia con il righello o la riga parallela. Altri strumenti utili sono la bussola carta, il righello graduato, i marcatori e una gomma morbida.

Termini chiave

Conoscere il lessico aiuta a evitare confusioni:
Ro·tta: la direzione effettiva seguita dall’imbarcazione.
Rumbo: direzione rispetto al nord magnetico o vero.
Variazione: differenza tra nord vero e nord magnetico.
Deviazione: errore dovuto al campo magnetico dell’imbarcazione.
Scala: rapporto della carta (es. 1:50.000) che indica come convertire misure sulla carta in distanze reali.

Preparazione della carta e dell’area di lavoro

Scegliere la carta giusta

Usare la carta nautica corretta per l’area e la scala adeguata alla navigazione prevista. Carte a scala più grande (es. 1:25.000) offrono maggior dettaglio per manovre vicine alla costa; scale minori (es. 1:150.000) sono più adatte per pianificare tratte lunghe.

Orientare la carta

Prima di tracciare qualsiasi rotta, orientare la carta con la bussola o con la rosa dei venti. L’asse nord-sud della carta deve coincidere con la direzione nord vera o magnetica a seconda del sistema che si usa. Se si lavora con il nord magnetico, segnalare la variazione sul bordo della carta.

Impostare strumenti e marcatori

Tenere a portata di mano il compasso, la squadretta nautica, una matita ben temperata, una gomma e il righello. Utilizzare una matita non troppo morbida per evitare linee troppo marcate sulla carta. È buona pratica fare prove su carta copiativa o su un’area non delicata della carta.

Misurare distanze con il compasso

Passo 1: calcolare la scala

Individuare la scala della carta (espressa in rapporto o con una barra di scala in miglia nautiche o chilometri). Se la barra indica che 1 cm = 0,5 M, usare questa proporzione per convertire.

Passo 2: aprire il compasso

Aprire il compasso fino a toccare con le punte i due punti da misurare. Se la distanza supera l’apertura massima del compasso, misurare in segmenti consecutivi. Conservare la posizione della cerniera con delicatezza per evitare scostamenti.

Passo 3: trasferire la misura

Riportare l’interasse del compasso sulla barra di scala della carta o confrontarlo con la scala graduata. Molte carte hanno una barra per miglia nautiche dove è possibile confrontare direttamente l’apertura del compasso. Convertire la misura in miglia nautiche o in metri secondo necessità.

Consigli pratici per la precisione

– Tenere il compasso con una presa stabile e vicino alla cerniera per ridurre la leva.
– Evitare di premere le punte con forza sulla carta per non rovinarla.
– Misurare due volte se la distanza è critica.
– Quando si trasferiscono segmenti multipli, segnare leggermente ogni punto di divisione per evitare errori cumulativi.

Tracciare una rotta con la squadretta nautica

Usare le squadrette per angoli e parallelismi

La squadretta nautica viene impiegata principalmente per:
– riportare un rumbo dalla rosa dei venti alla posizione desiderata,
– tracciare linee parallele alla scala del meridiano,
– misurare angoli rispetto al nord.

Metodo classico: squadra + righello

1. Posizionare la prima squadretta sulla carta con uno dei lati che passi per il punto di partenza della rotta.
2. Con l’altra mano, allineare la seconda squadretta in modo che il lato opposto sia parallelo al lato desiderato (usando il bordo della prima come battuta).
3. Usare il righello per tracciare la linea di rotta lungo il lato della seconda squadretta.
4. Riportare la direzione sulla rosa dei venti o sulla scala dei gradi per ottenere il rumbo.

Riportare un rumbo dalla rosa dei venti

– Posizionare la squadretta in corrispondenza del centro della rosa dei venti se presente sulla carta.
– Allineare uno dei lati della squadretta sul valore di gradi desiderato.
– Traslare la strumentazione mantenendo l’angolo fino a far passare la linea per il punto di partenza sulla carta.
– Tracciare la linea di rotta e misurare la distanza con il compasso.

Correzioni magnetiche e calcoli pratici

Da vero a magnetico e viceversa

Per passare dal rumbo vero al rumbo magnetico si applica la variazione indicata sulla carta:
– Rumbo magnetico = Rumbo vero – Variazione (se la variazione è Ovest),
– Rumbo magnetico = Rumbo vero + Variazione (se la variazione è Est).
Ricordare che questo è il primo aggiustamento; poi bisogna considerare la deviazione dell’imbarcazione.

Considerare la deviazione dell’imbarcazione

La deviazione è causata dai campi magnetici a bordo e dipende dal verso e dall’assetto della nave. Consultare la tabella di deviazione a bordo per correggere ulteriormente:
– Rumbo bussola = Rumbo magnetico + Deviazione.
Mantenere aggiornati i valori di deviazione con verifiche periodiche.

Tecniche avanzate: intersezione, trasversali e fixing

Intersezione per determinare la posizione

L’intersezione è una tecnica che consiste nel tracciare due o più rilevamenti da punti noti verso oggetti costieri:
1. Prendere il rumbo verso un punto visibile (faro, cima, gavitello).
2. Riportare i rumbi sulla carta con la squadretta e tracciare le linee.
3. Il punto di intersezione delle linee dà la posizione. Più gli angoli delle linee sono ampii (idealmente > 60°), più precisa è la posizione.

Trasversali (cross bearings) e transit

– Le trasversali sono rilevamenti successivi che aiutano a valutare il progressivo avvicinamento a punti costieri.
– Il transit (o allineamento) avviene quando due punti si trovano allineati visivamente; sulla carta la posizione è la linea che passa per i due punti.

Esercizio pratico di fixing

Simulare una navigazione breve: scegliere tre punti costieri visibili, misurare i loro rumbi reali (con bussola), riportarli sulla carta e tracciare l’intersezione. Verificare la coerenza con la posizione risultante dal GPS per affinare l’uso degli strumenti.

Errori comuni e come evitarli

Problemi di scala e conversione

Molti errori derivano da una errata interpretazione della scala. Controllare sempre la barra di scala e la legenda. Ricordare che una carta a scala ridotta (es. alto rapporto numerico) dà meno precisione per misure brevi.

Imprecisioni del compasso

– Non bloccare la cerniera del compasso con forza, potrebbe slittare.
– Non misurare su bordi umidi o piegati.
– Misurare sempre con le punte perpendicolari alla carta e non inclinate.

Allineamento errato della squadretta

Un piccolo angolo di errore nella squadretta nautica si traduce in grandi deviazioni a distanza. Per minimizzare:
– Usare squadrette trasparenti per vedere i punti sottostanti.
– Spostare la squadretta con un movimento deciso e controllato, evitando rotazioni improprie.

Manutenzione degli strumenti e cura della carta

Conservazione del compasso e della squadretta

– Pulire le punte del compasso e lubrificare la cerniera occasionalmente con un unto leggero.
– Conservare la squadretta nautica in un astuccio per evitare graffi che ridurrebbero la trasparenza.
– Controllare periodicamente che i margini delle squadrette non siano deformati.

Proteggere la carta nautica

– Evitare pieghe, strappi e macchie d’acqua.
– Usare copertine plastificate o portacarte per navigazioni lunghe o in condizioni umide.
– Annotare sempre con matita e lasciare le annotazioni leggere; per marcature definitive usare sovrapposizioni trasparenti.

Esercizi pratici e programmi di allenamento

Esercizio 1: misurazione semplice

Scegliere due punti su una carta a scala 1:50.000. Misurare la distanza con il compasso, trasferire sulla scala e calcolare la distanza reale in miglia nautiche. Ripetere tre volte e confrontare i risultati.

Esercizio 2: tracciamento di una rotta

Pianificare una rotta tra due porti: tracciare la rotta sulla carta usando la squadretta nautica, correggere per la variazione e la deviazione, misurare la distanza e stimare il tempo necessario con la velocità prevista.

Esercizio 3: intersezione multipla

Simulare rilevamenti verso tre punti costieri: tracciare i rilevamenti e verificare la posizione. Ripetere l’esercizio utilizzando anche la tecnica del transit per affinare le capacità.

Applicazioni pratiche a bordo e in navigazione costiera

Uso in condizioni di scarsa visibilità

In nebbia o con riferimento visivo limitato, è ancora possibile usare le tecniche a partire da punti radar o boe note. Unire i rilevamenti visivi con quelli strumentali migliora la sicurezza.

Pianificazione delle manovre d’approdo

Quando si entra in un porto, usare il compasso per misurare le distanze tra punti di riferimento e la squadretta nautica per stabilire angoli di avvicinamento, tenendo conto delle correnti locali segnalate sulla carta.

Consigli finali e buone pratiche

Mantenere la calma e verificare più volte

La navigazione tradizionale richiede metodo e pazienza: verificare sempre i calcoli e le misure, specialmente in situazioni delicate.

Integrare strumenti elettronici con la navigazione cartografica

Usare il GPS per confermare le posizioni, ma non fare affidamento esclusivo. La combinazione di metodi aumenta la sicurezza.

Formazione continua

Partecipare a corsi pratici e svolgere esercitazioni regolari a bordo aiuta a mantenere la padronanza degli strumenti. La pratica regolare fa la differenza tra una lettura approssimativa e una misurazione precisa.

Conclusione

Il corretto uso del compasso e della squadretta nautica sulla carta nautica è una competenza essenziale per ogni navigatore. Non soltanto è utile come backup in caso di guasti elettronici, ma arricchisce la comprensione della rotta, degli effetti di variazione e deviazione e della gestione delle distanze. Con pratica, attenzione ai dettagli e cura degli strumenti, è possibile tracciare rotte precise, eseguire fixing affidabili e navigare in sicurezza. Dedica tempo agli esercizi proposti e integra sempre le informazioni con le carte aggiornate e la conoscenza delle condizioni locali.

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