Guida pratica alle correnti e allo scarroccio
Indice
- 1 Introduzione: perché conoscere correnti e scarroccio
- 2 Concetti base: definizioni e terminologia
- 3 Le grandezze coinvolte
- 4 Principi di calcolo: vettori e scomposizione
- 5 Calcolo pratico: correzione della rotta
- 6 Calcoli di esempio passo passo
- 7 Compensazioni pratiche: tecniche di bordo
- 8 Strumenti e risorse per calcoli rapidi
- 9 Procedure standard in planificazione viaggio
- 10 Errori comuni e come evitarli
- 11 Esempi avanzati: rotte costiere complesse
- 12 Procedure di bordo per la misurazione della corrente
- 13 Compensazione automatica e pilotaggio
- 14 Consigli pratici per diversi tipi di imbarcazione
- 15 Calcoli per la pianificazione della velocità media
- 16 Calcoli inversi: dedurre la corrente dalle osservazioni
- 17 Manutenzione e calibrazione degli strumenti
- 18 Fattori meteorologici che influenzano
- 19 Esercizi consigliati per allenarsi
- 20 Conclusioni e best practice
- 21 Domande frequenti (FAQ)
- 22 Materiale didattico consigliato
- 23 Chiusura
Introduzione: perché conoscere correnti e scarroccio
La comprensione delle correnti marine e dello scarroccio è fondamentale per una navigazione sicura ed efficiente. Anche una piccola deviazione dovuta allo scarroccio o una corrente inattesa può compromettere la puntualità, consumare carburante in eccesso o mettere a rischio la rotta. In questa guida affronteremo la teoria, i calcoli pratici e le migliori tecniche di compensazione per gestire la derivadella barca in condizioni diverse.
Concetti base: definizioni e terminologia
Che cos’è la corrente?
La corrente è il movimento dell’acqua rispetto alla superficie terrestre. Può essere prodotta da marea, vento e fenomeni oceanici su larga scala. Per il navigante la corrente si traduce in una velocità e una direzione che si sommano al moto della barca.
Che cos’è lo scarroccio?
Lo scarroccio è la deriva laterale della barca causata dal vento e dalle onde. È particolarmente rilevante per imbarcazioni a vela, ma anche i motoscafi ne risentono. Lo scarroccio si misura come una componente laterale della velocità rispetto alla prua voluta.
Distinzione tra deriva e scarroccio
Spesso i termini vengono usati in modo intercambiabile, ma è utile distinguere: la deriva descrive lo spostamento effettivo rispetto al fondo (combinazione di correnti e scarroccio), mentre lo scarroccio indica la causa primaria dovuta al vento che spinge la barca lateralmente.
Le grandezze coinvolte
Velocità della barca
Si parla di velocità rispetto all’acqua (SOG rispetto all’acqua) e di velocità rispetto al fondo (SOG rispetto al fondo). La differenza è dovuta alla corrente.
Direzione (rotta) e prua
La rotta desiderata è l’angolo che vogliamo mantenere rispetto al nord geografico o magnetico. La prua effettiva è quella che la barca tiene in risposta al timone e al vento. Per compensare lo scarroccio spesso si impone una prua diversa dalla rotta istante per istante.
Componente di corrente e di vento
Ogni corrente e ogni vento può essere scomposto in componenti lungo la direzione della rotta (che influenzano la velocità lungo la rotta) e componenti laterali (che causano la deriva e lo scarroccio).
Principi di calcolo: vettori e scomposizione
La somma vettoriale
La posizione finale della barca rispetto al fondo è determinata dalla somma vettoriale della velocità propria della barca (vettore barca) e della velocità della corrente (vettore corrente). Per la compensazione dello scarroccio si aggiunge anche la componente dovuta al vento, quando applicabile.
Scomposizione in componenti
Per calcolare l’effetto della corrente su una rotta si scompone il vettore corrente in:
– componente lungo la rotta (che aumenta o diminuisce la velocità rispetto al fondo),
– componente perpendicolare alla rotta (che genera deriva).
Allo stesso modo si scompone lo scarroccio indotto dal vento in componenti utili per i calcoli.
Uso della trigonometria
I calcoli si basano su seno, coseno e tangente per ottenere le proiezioni. Le formule base sono:
– componente lungo la rotta = Vc * cos(angolo tra corrente e rotta)
– componente perpendicolare alla rotta = Vc * sin(angolo tra corrente e rotta)
dove Vc è la velocità della corrente.
Calcolo pratico: correzione della rotta
Obiettivo: mantenere la rotta
Quando si desidera mantenere una rotta verso un waypoint, bisogna impostare una prua che compense la componente laterale della corrente e lo scarroccio.
Metodo grafico semplice
Disegnare su carta il vettore della rotta desiderata e il vettore corrente. Tracciare la parallela e completare il parallelogramma per trovare la prua da tenere. Questo metodo è valido per una stima rapida e didattica.
Metodo analitico (esempio)
Dati:
– rotta desiderata = R (gradi)
– velocità barca sull’acqua = Vb (kn)
– corrente con direzione Cdir e velocità Vc (kn)
Calcolare l’angolo α = differenza tra Cdir e R.
Componente laterale della corrente = Vc * sin(α)
Risultato: prua da tenere = R + β, dove β ≈ arcsin((Vc * sin(α)) / Vb)
Nota: è una approssimazione valida per piccole angolazioni e se Vb > componente laterale; per casi complessi usare metodi più accurati.
Calcoli di esempio passo passo
Esempio 1 — barca a motore
Dati:
– rotta voluta R = 090° (est)
– Vb = 6 kn (velocità rispetto all’acqua)
– corrente proveniente da 045° verso 225° a Vc = 2 kn
Alpha = angolo tra direzione corrente e rotta = differenza tra 225° (verso dove va la corrente) e 090° = 135°.
Componente laterale = 2 * sin(135°) = 2 * 0.7071 ≈ 1.414 kn (verso sud rispetto alla rotta)
Prua da tenere: β ≈ arcsin(1.414 / 6) ≈ arcsin(0.2357) ≈ 13.65°
Quindi impostare prua = 090° + 13.65° ≈ 103.7° per mantenere la rotta 090° rispetto al fondo.
Esempio 2 — vela e vento
Con una barca a vela la velocità rispetto all’acqua cambia con l’angolo al vento. Bisogna:
– stimare Vb in funzione del vento e del bordo,
– calcolare la componente laterale del vento (scarroccio) che si aggiunge alla componente laterale della corrente,
– sommare le componenti e determinare la prua da tenere.
Dati ipotetici:
– rotta R = 180°,
– Vb stimata = 5 kn,
– corrente verso 150° Vc = 1.5 kn,
– scarroccio stimato dal vento = 0.8 kn verso sinistra.
Somma componenti laterali: corrente laterale = 1.5 * sin(30°) = 0.75 kn; scarroccio = 0.8 kn; totale laterale ≈ 1.55 kn.
β ≈ arcsin(1.55 / 5) ≈ arcsin(0.31) ≈ 18°
Prua da mantenere ≈ 198° per rimanere sulla rotta 180°.
Compensazioni pratiche: tecniche di bordo
Deriva compensata con prua
Il metodo più comune è correggere la prua. Questo richiede:
– monitoraggio costante della posizione,
– aggiornamento della correzione in base a variazioni di vento o corrente,
– prevedere la variabilità quando si attraversano corridoi con differenti condizioni.
Uso del motore per correggere
Se è disponibile un motore, compensare riducendo la potenza o cambiando la direzione in maniera dinamica può stabilizzare la rotta. Per le manovre ravvicinate è spesso preferibile mantenere una velocità maggiore per avere più efficacia sul timone.
Tattiche per la vela
– scegliere un bordo che minimizzi lo scarroccio,
– regolare vele per ottimizzare la velocità sull’acqua e ridurre la componente laterale,
– usare controrotazioni delle superfici appendicolari se disponibili (es. deriva mobile) per ridurre la deriva.
Compensazione preventiva
In pianificazione, tenere conto delle previsioni di corrente e vento consente di impostare rotte più lunghe ma più veloci (meno consumo, meno tempo). Spesso è preferibile circumnavigare una zona di forte corrente trasversale.
Strumenti e risorse per calcoli rapidi
Carte e tabelle di corrente
Le carte di corrente forniscono direzione e intensità previste. Integrarle con le previsioni di marea è fondamentale nelle zone costiere.
GPS e AIS
Il GPS consente di monitorare la velocità rispetto al fondo e la traccia effettiva. Confrontando SOG (speed over ground) e velocità sull’acqua si può derivare la componente corrente in tempo reale.
Software di navigazione
Molti chartplotter offrono funzioni per calcolare automaticamente la prua corretta tenendo conto di corrente e vento. È comunque importante sapere i calcoli a mano per verificare e non delegare completamente.
Strumenti analogici: squadra e compasso
Per una verifica manuale usare squadra e compasso su carta per costruire il parallelogramma dei vettori. È un metodo utile in caso di guasto elettronico.
Procedure standard in planificazione viaggio
Analisi preventiva
– verificare carte di corrente e marea,
– stimare le variazioni in base all’ora di passaggio,
– scegliere finestre temporali in cui la corrente è favorevole.
Piani alternativi
Pianificare itinerari alternativi con punti di ripiego se le condizioni superano le capacità di compensazione della barca.
Monitoraggio continuo
Durante la traversata aggiornare la valutazione di corrente e scarroccio confrontando rotta magnetica, prua (HDG), SOG e velocità attraverso l’acqua (STW). Piccole correzioni frequenti sono spesso più efficaci di una grande correzione tardiva.
Errori comuni e come evitarli
Sottostima della corrente
Sottovalutare la velocità della corrente è una delle cause più frequenti di errore di rotta. Verificare sempre con segnali esterni (boa, punti di riferimento) e con il GPS.
Confondere rotta e prua
Impostare la prua pari alla rotta senza considerare la corrente conduce a deviazioni continue. Ricordare che la prua deve spesso essere diversa dalla rotta desiderata.
Non aggiornare le stime
Le correnti e il vento cambiano. Basarsi su un’unica stima iniziale senza aggiornamenti può portare a errori accumulati. Eseguire controlli periodici.
Esempi avanzati: rotte costiere complesse
Passaggi stretti e banchine
In canali stretti la corrente può avere gradienti forti. È fondamentale:
– conoscere le correnti locali,
– pianificare l’ora di passaggio in funzione delle fasi di marea,
– mantenere margini di sicurezza maggiore.
Traversata di foci e estuari
Qui la corrente può essere molto variabile e influenzata da vento e marea. La coordinazione tra prua, potenza motore e uso del timone è cruciale.
Interazione con il traffico
In zone trafficate le correzioni di rotta devono essere gestite tenendo conto degli altri natanti. La manovrabilità può essere compromessa dalla corrente: dare priorità alla sicurezza.
Procedure di bordo per la misurazione della corrente
Metodo della boa di riferimento
Se si vede una boa o punto fisso, mantenere una rotta e osservare la deriva rispetto a quel punto per stimare direzione e intensità della corrente.
Uso del GPS per calcolare la corrente
– tenere una prua costante e registrare SOG e traccia GPS,
– misurare velocità rispetto all’acqua (se l’imbarcazione ha sensore),
– differenza vettoriale fornisce direzione e intensità della corrente.
Esercizi di bordo
Fare prove in acque note per migliorare la capacità di giudizio visivo e il calcolo rapido. Annotare i risultati per affinare le stime.
Compensazione automatica e pilotaggio
Autopilot e correzione della deriva
Molti autopilot moderni possono correggere in base alla traccia GPS: mantengono la rotta rispetto al fondo piuttosto che la prua. Questo è utile quando la corrente è dominante.
Limitazioni dell’autopilot
L’autopilot risponde all’errore di traccia, ma non “prevede” variazioni improvvise. In presenza di forti raffiche o onde è necessario monitoraggio umano.
Consigli pratici per diversi tipi di imbarcazione
Deriva fissa vs deriva mobile
Le barche con deriva mobile possono aumentare l’efficienza controvento riducendo lo scarroccio; le derive fisse possono offrire maggiore stabilità longitudinale ma meno flessibilità.
Imbarcazioni leggere
Piccole imbarcazioni risentono maggiormente dello scarroccio. Ridurre vele in caso di vento forte e usare compensazioni più frequenti.
Unità veloci
Imbarcazioni veloci attraversano aree di corrente in tempi brevi ma l’errore di rotta si traduce in deviazioni importanti se non corretto con prua giusta.
Calcoli per la pianificazione della velocità media
Velocità rispetto al fondo
La velocità media sulla rotta per stimare il tempo di percorrenza (ETA) è:
SOG rispetto al fondo = Vb * cos(angolo di differenza) + componente lungo la rotta della corrente.
In pianificazione includere un margine per variazioni.
Esempio di ETA con corrente favorevole
Se Vb = 6 kn, componente lungo la rotta della corrente = +2 kn, la SOG effettiva ≈ 8 kn. Per percorrere 24 miglia occorrono 3 ore.
Calcoli inversi: dedurre la corrente dalle osservazioni
Osservazione delle differenze
Conoscendo prua e velocità attraverso l’acqua e misurando la traccia GPS si può risalire al vettore corrente:
Vcorr = Vgnd – Vboat_water (vettorialmente).
Esempio pratico
Prua = 045°, Vb = 5 kn, traccia GPS = 060°, SOG = 5.5 kn. Costruendo i vettori otteniamo direzione e intensità della corrente.
Manutenzione e calibrazione degli strumenti
Importanza della calibrazione
Dati errati dagli strumenti portano a calcoli sbagliati. Controllare regolarmente: compasso, sensore velocità attraverso l’acqua, GPS.
Verifiche pratiche
Periodicamente eseguire prove di riferimento con boe e punti fissi per verificare gli strumenti ed eventuali tarature.
Fattori meteorologici che influenzano
Vento e onde
Vento e onde aumentano lo scarroccio e rendono meno efficace il timone. In condizioni agitate la deriva variabile diventa più difficile da compensare.
Marea
Nelle zone costiere la marea è spesso il fattore dominante della corrente. Conoscere gli orari di flusso e riflusso è imprescindibile.
Esercizi consigliati per allenarsi
Esercizi in acque calme
Prendere una rotta fissa e registrare SOG e traccia GPS per stimare la corrente residua.
Simulazioni con carta e regolo
Usare condizioni ipotetiche per calcolare prua corretta e verificare con simulazioni reali in mare o su strumenti elettronici.
Conclusioni e best practice
Una corretta gestione delle correnti e dello scarroccio si basa su conoscenza teorica, pratica di bordo e l’uso sapiente degli strumenti. Le regole fondamentali sono:
– stimare e monitorare continuamente la corrente e lo scarroccio,
– usare la somma vettoriale per calcolare la prua corretta,
– aggiornare le stime in funzione del cambiamento delle condizioni,
– preferire piccole correzioni frequenti e verificare sempre con punti fissi o GPS.
Checklist rapida prima della partenza
– consultare carte di corrente e marea, verificare orari,
– stimare la velocità della barca sull’acqua in diverse condizioni,
– pianificare rotte alternative e finestre temporali,
– verificare strumenti e calibrazioni.
Ultimo consiglio
Anche con strumenti moderni, l’esperienza e la capacità di calcolo manuale rimangono essenziali. Allenarsi regolarmente nei calcoli e nelle verifiche sul campo aumenta sicurezza ed efficienza.
Domande frequenti (FAQ)
Come stimare lo scarroccio senza strumenti?
Osserva riferimenti a terra, alberi, boe; misura la deviazione dalla traccia attesa mantenendo prua costante. L’osservazione ripetuta consente una stima utile.
Quando non è possibile compensare la corrente?
Se la corrente laterale supera la capacità di controllo della barca (es. troppo forte rispetto alla velocità dell’imbarcazione) l’unica soluzione è modificare la rotta o attendere condizioni migliori.
Qual è la differenza tra prua e rotta nel contesto della compensazione?
La prua è l’angolo reale in cui punta lo scafo, la rotta è l’angolo effettivo che l’imbarcazione percorre rispetto al fondo. La compensazione mira a mantenere la rotta desiderata variando la prua.
Materiale didattico consigliato
Per approfondire esercizi e teoria è utile consultare manuali di navigazione, partecipare a corsi pratici e utilizzare simulatori per mettere alla prova i calcoli in condizioni diverse.
Chiusura
La gestione delle correnti e dello scarroccio è un’arte basata su scienza e pratica. Con le giuste tecniche di calcolo e compensazione, si possono ridurre rischi, risparmiare tempo e carburante, e navigare con maggiore sicurezza.



